IL LAGO DI COMO

Sul lago di Como, una gita in barca è sicuramente l’attività più consigliata per ammirare il paesaggio da un punto di vista privilegiato.

Un’esperienza unica per conoscere le bellezze del lago, dal primo bacino, sul quale si affaccia la città di Como, fino all’estremità settentrionale e il ramo di Lecco.

“Non vi è dubbio che questo sia lo scenario più inebriante che abbia visto finora. L’altra sera il paesaggio era straordinario e pittoresco.
Sulla sponda opposta le rupi e gli alberi si riflettevano nel lago
con una nitidezza meravigliosa e da molte finestre lontane raggi di luce si allungavano sulle acque tranquille.”
Mark Twain, Gli Innocenti all’estero, 1869.

Il Lago di Como è famoso nel mondo per le sue lussuose ville e i meravigliosi giardini.
A Tremezzo la neoclassica Villa Carlotta offre ai visitatori in primavera un trionfo di rododendri e azalee mentre a Villa Serbelloni a Bellagio, la perla del lago, si respirano storia e cultura del passato, quando nelle sue stanze soggiornavano Leonardo da Vinci, il poeta Giuseppe Parini e la Regina Vittoria. I Giardini di Villa Melzi si aggiungono ai must-see del lago nella stagione estiva.

Proprietà del FAI è Villa Balbianello sul promontorio di Lenno con il suo giardino e la sua loggia da cui si gode uno spettacolo mozzafiato. Di fronte a Ossuccio c’è l’unica isola del Lario, l’Isola Comacina, con le sue tradizioni antiche e i sapori di un tempo lontano, la chiesa romanica di Santa Maria Maddalena con campanile gotico e le villette per artisti, di stile razionalista. Da non perdere il Sacro Monte di Ossuccio inserito dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’umanità.

“Quel ramo de lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia, per ripigliar poi il nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.”
Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, 1825.

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